Riportiamo alcuni spunti di riflessioni in merito al gravoso carico di compiti a casa che sta affollando le giornate, e le vacanze, soprattutto dei fratelli, principalmente alla scuola media.
Ci stiamo trovando spesso in situazioni in cui da una parte i bambini e i ragazzi con deficit che non hanno compiti e dall’altra i fratelli che trascorrono 4-5 ore a studiare tutti i pomeriggi con grande fatica loro e dei genitori che li affiancano.
Al di là del buon senso che ci porta a pensare che così tante ore di studio non siano assolutamente proficue (le ricerche dimostrano che la soglia di attenzione continuativa è di circa 40-45 minuti) sono andata a ricerca la normativa vigente partendo da quella ministeriale la quale, se non è abrogata, deve essere applicata!
E’ bene che ai Docenti e ai Dirigenti vengano ricordati questi riferimenti così che, come riporta la legge, “procedano, anche con riunioni del consiglio di classe, alle necessarie intese”
Sui compiti in classe e per casa esistono 3 circolari (le potete trovare sul sito edscuola http://www.edscuola.it/archivio/norme/circolari/cm177_69.htm) di cui allego un estratto (SCARICA).
Dalle circolari emerge che l’impegno centrale utile alla formazione culturale degli alunni deve avvenire principalmente in classe, nella collaborazione tra alunni e docente. Inoltre si sottolinea che: “Costringere i giovani ad aggiungere alle quattro o cinque ore di scuola altrettante, o anche più, ore di studio individuale a casa, oltre agli eventuali riflessi dannosi sotto il profilo igienico, contribuisce a determinare una preparazione lacunosa” […] “Non deve accadere che i libri di testo prevalgano sulla percezione del mondo esterno che ogni studente deve aver modo di cogliere e di elaborare, libero dell’ambito scolastico”
In specifico per i periodi di vacanza c’è una specifica Circolare Ministeriale, la n. 177 del 1969 (http://www.edscuola.it/archivio/norme/circolari/cm177_69.htm) che sottolinea come i giorni festivi siano un’occasione per la famiglia (genitori e figli) di vivere insieme esperienze di qualità “va considerato che nelle giornate festive e, in genere, anche nel pomeriggio del sabato, moltissime famiglie italiane, in cui entrambi i genitori svolgono un’attività lavorativa, trovano l’unica occasione di un incontro dei propri membri – innanzi tutto genitori e figli – più disteso nel tempo e, quando possibile, in ambiente diverso da quello dell’abituale dimora cittadina, più sereno nel riposo dal lavoro, di un incontro nel quale trovano alimento il rafforzarsi dei rapporti affettivi, lo scambio delle esperienze, il confronto dei comportamenti tra giovani e adulti; in una parola, si ricompone l’unità della famiglia, e questa attua la pienezza della sua essenza di primo e fondamentale nucleo sociale e della sua primaria funzione educativa.”
Alcuni significati di studiare:
- Applicarsi all’apprendimento e all’approfondimento di uno o più campi o settori di conoscenza e di esperienza
- Cercare, impegnandosi con le proprie capacità ed esperienze, di realizzare, di risolvere qualcosa di nuovo, di diverso, di non noto
- Stimolare, sollecitare
Il termine inoltre viene dal Latino studiare che significa “aspirare a qualche cosa, applicarsi attivamente”
Non significa quindi ripetere, ripetere, ripetere, imparare a memoria per andare bene all’interrogazione…, ma appassionarsi, scoprire, fare esperienza!